DA:Marco Ferrara
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DISTURBI DEL COMPORTAMENTO ALIMENTARE
In questi ultimi anni si è dato tanto rilievo ai disturbi del comportamento alimentare.
I disturbi alimentari sono definiti nell’ultima edizione del Manuale Diagnostico e Statistico Dei Disturbi Mentali DSM 5 «Disturbi della nutrizione e della alimentazione» e si presentano distinti in alcune categorie diagnostiche principali:
- Pica,
- Disturbo da ruminazione,
- Disturbo alimentare evitante/restrittivo,
- Anoressia nervosa,
- Bulimia nervosa,
- Disturbo di alimentazione incontrollata (binge eating).
ANORESSIA
L’anoressia nervosa: consiste nella restrizione di assunzione di calorie in relazione alla reale necessità e porta ad avere un peso corporeo significativamente basso relativamente all’età, sesso, caratteristiche dello sviluppo e salute fisica. Ciò si associa alla paura di aumentare di peso o con un comportamento che interferisce con l’aumento di peso, anche se notevolmente basso. I soggetti anoressici manifestano un’alterazione dell’immagine corporea e del proprio peso che influiscono significativamente sull’autostima.
Si distinguono due sottotipi:
- Con Restrizioni durante gli ultimi tre mesi
- Con abbuffate/condotte di eliminazione durante gli ultimi tre mesi
Un soggetto anoressico presenta un peso sotto l’85% di quello previsto in base all’età ed all’altezza e/o l’indice di massa corporea – BMI – inferiore a 17,5.
Tramite questo indice si può definire il disturbo in base all’intensità:
- Lieve: BMI ≥17
- Moderata: BMI 16- 16,99
- Severa: BMI 15-15,99
- Estrema: BMI < 15
SINTOMI
Una diminuzione del 20% del proprio peso in un breve periodo di tempo (3-4 mesi); Il calo ponderale è causato da un’alimentazione estremamente controllata e limitata, da eccessivo esercizio fisico, dall’induzione del vomito o dal forte utilizzo di lassativi; il paziente può riferire pensieri esagerati e continui relativi al cibo e all’immagine corporea, un’estrema paura di prendere peso, una percezione dismorfica del proprio corpo, che lo porta a vedersi come grasso, anche quando è evidentemente sottopeso. Le caratteristiche che si ritrovano in persone con anoressia sono: un alto livello di perfezionismo, iperattività, mancata consapevolezza della malattia e dismenorrea (nel caso di donne).
Il controllo del peso è ciò che garantisce una sensazione di autonomia e indipendenza e questo implica, spesso, comportamenti alimentari ritualizzati, preferenza per cibi e bevande dal basso apporto calorico, di solito limitati, una tendenza ad alimentarsi molto lentamente.
CAUSE
Tendenzialmente sembrerebbe che l’anoressia derivi dall’interazione di diverse caratteristiche predisponenti (genetiche, psicologiche, ambientali), di input (diete restrittive e difficoltà psicologiche) ed aspetti di mantenimento (digiuno ed il rinforzo positivo dall’ambiente).
TRATTAMENTO
Per l’anoressia si può impostare un trattamento farmacologico con antidepressivi Ssri (inibitori selettivi della ricaptazione della serotonina), inoltre si possono seguire dei costrutti terapeutici:
- Primo costrutto nel trattamento dell’anoressia nervosa: la soddisfazione dei bisogni di base.
Il lavoro sui bisogni è spiegato dalla self-determination theory e dalla consistency theory che considerano la soddisfazione dei bisogni come prerequisito essenziale per il cambiamento terapeutico. Queste teorie, su cui si sono basati alcuni approcci terapeutici per l’anoressia nervosa, suggeriscono che i pazienti tendono a ottenere risultati migliori, rispetto a quelli le cui necessità non sono supportate
Percepiscono che il terapeuta si prenda cura di loro- Si sentono capaci nel processo di trattamento dell’anoressia nervosa
- Si sentono di poter fare scelte importanti riguardo al trattamento dell’anoressia nervosa
- Considerano il trattamento dell’anoressia nervosa un’esperienza piacevole
- Comprendono i processi de trattamento dell’anoressia nervosa e si sentono in grado di controllarne alcuni aspetti.
- Secondo costrutto nel trattamento dell’anoressia nervosa: le aspettative e l’alleanza terapeutica.
La costruzione di una precoce alleanza terapeutica ha a che fare con il cambiamento sintomatologico ed avere aspettative positive nei confronti del trattamento dell’anoressia nervosa favorisce un miglior ingaggio nella psicoterapia. - Terzo costrutto nel trattamento dell’anoressia nervosa: l’evitamento esperienziale e la flessibilità psicologica.
Il passaggio da uno stile evitante, rigido, inflessibile a una maggiore apertura e flessibilità cognitivo-affettiva potrebbe essere meccanismo del progresso terapeutico. - Quarto costrutto nel trattamento dell’anoressia nervosa: la motivazione e le cognizioni disfunzionali.
La motivazione interna è uno dei principali meccanismi di cambiamento a breve e a lungo termine. I pazienti che sono motivati a cambiare potrebbero essere più propensi a modificare o abbandonare le convinzioni o le cognizioni disfunzionali. - Quinto costrutto nel trattamento dell’anoressia nervosa: l’approccio positivo correlato agli stati dell’umore.
L’approccio positivo correlato agli stati dell’umore facilita il progresso del trattamento dell’anoressia nervosa e porta ad un aumento del benessere e ad un miglioramento del disturbo. In questo contesto dovrebbe essere considerato il ruolo dell’ansia come caratteristica del successo nel trattamento dell’anoressia nervosa. Si ipotizza, infatti, che l’ansia possa determinare quanto i pazienti siano in grado di tollerare il rischio del cambiamento.