L’importanza dell’attività fisica nella prevenzione della depressione 03 Mag 2020

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Depressione / disturbi / Psicologia Clinica

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Il Disturbo Depressivo Maggiore (DDM) è un disturbo mentale ampiamente e sempre più diffuso nella maggior parte della popolazione a livello mondiale. Il DDM implica rilevanti costi sia dal punto di vista personale che sociale.

Per poter parlare di disturbo depressivo maggiore, devono essere soddisfatti alcuni requisiti, tra cui, i principali sono:
– Deflessione dell’umore
– Diminuzione di interesse o piacere per le attività giornaliere
– Incremento o decremento di peso, come anche dell’appetito
– Insonnia o ipersonnia
– Agitazione o ritardo psicomotorio
– Diminuzione di energia, difficoltà nel pensare o concentrarsi, deficit di memoria, pensieri suicidari con o senza pianificazione e tentativi reali di suicidio.

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Depressione: gli effetti dell’attività fisica.

In uno dei nuovi studi pubblicati su Current Sports Medicine Reports, Schuch e Stubbs (2019), hanno messo in evidenza come un’attività fisica praticata costantemente possa contribuire alla diminuzione del rischio di sviluppare un quadro depressivo, oltre ad essere una strategia per il trattamento della depressione, diminuendo l’intensità dei sintomi depressivi e migliorando la qualità di vita del soggetto depresso.

Alla base dell’effetto antidepressivo dell’esercizio fisico, interverrebbero diversi fattori, tra cui si ipotizza una maggior produzione di endorfine, la riduzione sia dell’ infiammazione che dello stress ossidativo ed una rigenerazione neurale. Infatti i livelli degli indicatori di infiammazione e stress ossidativo, sarebbero maggiori nei soggetti affetti da depressione, ed è stato dimostrato che l’attività fisica promuova un aumento di enzimi antiossidanti ed antinfiammatori. C’è da sottolineare oltre a quanto già detto che i soggetti con un disturbo depressivo maggiore riportano livelli minori di fattore neurotrofico cerebrale, ovvero un marker di plasticità e crescita neuronale e di come l’attività fisica sia in grado di favorire la plasticità neuronale.