trattamento dei disturbi ossessivo compulsivi 24 Dic 2018

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I pazienti del disturbo ossessivo-compulsivo

Le ossessioni sono pensieri, impulsi e immagini mentali che vengono percepite come sgradevoli o intrusive Il disturbo ossessivo-compulsivo è prevalentemente ad esordio precoce, si presenta dall’infanzia I trattamenti puntano sulla terapia cognitivo-comportamentale e sui medicinali antidepressivi

Spesso si sente parlare di Disturbo ossessivo-compulsivo (Doc), ma pochi sanno a cosa ci si riferisce. Le ossessioni sono pensieri, impulsi o immagini mentali che vengono percepite come sgradevoli o intrusive dalla persona. Quanto alle compulsioni, sono comportamenti ripetitivi o azioni mentali che permettono di alleviare momentaneamente il disagio provocato dalle ossessioni.

I sintomi del disturbo ossessivo-compulsivo

Le ossessioni sono pensieri,
impulsi o immagini mentali che vengono percepite come sgradevoli o intrusive. La persona ha la sensazione che siano irrazionali ed esagerati. Il contenuto delle ossessioni può variare, alcuni temi ricorrenti riguardano impulsi aggressivi verso altre persone, il timore di essere contaminati o altri pensieri di natura sessuale o soprannaturale. Questo disagio emotivo può essere tanto
intenso che i pazienti mettono in atto una serie di comportamenti (rituali) o di azioni mentali per neutralizzare le ossessioni o eliminarle dalla mente.
Le compulsioni permettono alla persona di alleviare momentaneamente il disagio provocato dalle ossessioni. Tuttavia le compulsioni non eliminano le ossessioni, che posso-
no aumentare o ripresentarsi nel tempo. Inoltre le compulsioni possono impegnare molto tempo e costituire esse stesse un problema. La persona con disturbo ossessivo-compulsivo può iniziare a evitare tutte le situazioni associabili alle ossessioni e limitare notevolmente la propria vita sociale o lavorativa. Il disturbo ossessivo-compulsivo è un disturbo prevalentemente ad esordio precoce (evidenze scientifiche dimostrano che i segni e sintomi del disturbo ossessivo-compulsivo iniziano nell’infanzia nel 30-50% dei pazienti), ma si possono presentare esordi in età adulta e persino tardiva.

Le cause del disturbo ossessivo-compulsivo

Le cause del Doc sembrano derivare da diversi aspetti: psicologici,educativi,biologici. Ci sono alcune teorie che spiegano le cause del disturbo ossessivo compulsivo: tra cui la prima relativa alla definizione dell’impossibile compito della ricerca della certezza assoluta che genera una cascata di dubbi senza fine. La seconda è il tentativo di evitare la colpa che per esperienze infantili è giudicata intollerabile. L’inferential confusion è una modalità di elaborazione delle informazioni delineata da sfiducia nei confronti delle informazioni che provengono dai propri sensi, come la vista e il tatto, ed un eccesso di fiducia nelle possibilità che il soggetto considera o immagina. L’inferential confusion è strettamente connessa con la difficoltà a discriminare tra fatti e proprie rappresentazioni dei fatti, quindi con un deficit metacognitivo.

Il trattamento del disturbo ossessivo-compulsivo

Le terapie più utilizzate per il trattamento del disturbo ossessivo compulsivo sono: la terapia cognitivo-comportamentale ed i farmaci antidepressivi, antiossessivi Ssri (inibitori selettivi della ricaptazione della serotonina). I farmaci riducono la sintomatologia ossessiva. La terapia
cognitivo comportamentale si articola in: Interventi psicoeducativi: al paziente vengono fornite nuove modalità di lettura di pensieri e stati d’animo.
Tecniche di esposizione: si affrontano con il paziente l’evento o la situazione temuti, in modo da confrontarsi con le
paure temute in diversi contesti, solitamente in graduali step, da quello meno fastidioso al più spaventoso. Si lavora per eliminare i comportamenti di controllo diventati inconsapevolmente automatici: i comportamenti di controllo sono tutte le azioni messe in atto per prevenire l’evento temuto (evitare di andare in certi
luoghi, di trovarsi in determinate situazioni). Spesso sono proprio i costi che le strategie di controllo implicano a convincere la persona del bisogno della cura. Ristrutturazione cognitiva: è una tecnica che consiste nell’identificazione e discussione di aspetti mentali e comportamentali che mantengono la sintomatologia ansiosa, ad esempio le convinzioni di pericolo o la tendenza a catastrofizzare e nel modificarli.